NUOVE PROSPETTIVE PER LA CURA DELL'EMICRANIA

10/11/2025

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NUOVE PROSPETTIVE PER LA CURA DELL'EMICRANIA

L’emicrania non è solo un mal di testa: è una vera e propria malattia sociale, riconosciuta ufficialmente in Italia nel 2020. Oggi, oltre un terzo della popolazione mondiale convive con emicrania o altre forme di cefalea. Secondo i dati globali, questi disturbi rappresentano la terza causa principale di anni vissuti con disabilità, subito dopo la lombalgia e la depressione. 

Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto grandi passi avanti. Una delle novità più promettenti è l’uso di anticorpi monoclonali che agiscono su una molecola chiamata CGRP, coinvolta nei meccanismi che scatenano l’emicrania. Questi farmaci si sono dimostrati sicuri, efficaci e ben tollerati.

Tra questi, il Fremanezumab è particolarmente interessante: si tratta di un anticorpo monoclonale “umanizzato”, prodotto grazie alla tecnologia del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese (CHO). È disponibile in due modalità di somministrazione: mensile o trimestrale. 

Durante il 39° congresso nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC), tenutosi a Parma, la dottoressa Simona Guerzoni, farmacologa clinica e responsabile del Centro Cefalee del Policlinico di Modena, ha sottolineato come queste terapie abbiano rivoluzionato la gestione dei pazienti: “Grazie all’efficacia e alla tollerabilità di questi farmaci, i pazienti hanno ritrovato fiducia nella cura”. 

Inoltre, le nuove regole introdotte da AIFA nel 2025 hanno semplificato l’accesso a questi trattamenti, eliminando alcune restrizioni come l’obbligo di sospendere la terapia dopo un anno.

Fonti

dottnet.it

cdn.who.int

ansa.it

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