Tubercolosi: una malattia prevenibile e curabile ma anche una emergenza sanitaria ancora da temere

14/09/2018

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Tubercolosi: una malattia prevenibile e curabile ma anche una emergenza sanitaria ancora da temere

La tubercolosi o tisi (TBC) è una malattia infettiva causata dal Mycobacterium tuberculosis (Bacillo di Koch). La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Non necessariamente tutte le persone contagiate  manifestano i sintomi della malattia,  il batterio può rimanere quiescente per anni,  e la tubercolosi può manifestarsi improvvisamente al primo abbassamento delle difese. Si calcola che solo il 10% dei soggetti infettati dal batterio possa sviluppare la malattia nel corso della sua vita.

La tubercolosi  generalmente colpisce i polmoni ma esistono  anche forme extra polmonari.

I sintomi tipici della tubercolosi polmonare sono tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre di rado elevata, sudorazione notturna e perdita di peso. Propiro per questi sintomi nel passato la tubercolosi era anche indicata con il nome di “consunzione” perché sembrava che” consumasse” l’organismo del malato.

Se una volta non c’erano medicine per curare la Tb, ora si utilizzano gli antibiotici per uccidere i micobatteri. Le linee guida prevedono l’utilizzo di 4 antibiotici: la rifampicina, la pirazinamide, l'etambutolo e l'isoniazide. Questi indicati nei primi due mesi di terapia, nella cosiddetta "fase d'attacco". Dopo i due mesi, i farmaci che si usano sono i soli isoniazide (600 mg) e rifampicina (600 mg), tre volte alla settimana per almeno altri 4 mesi.

La TBC necessita di trattamento anche molto più lunghi (fino ai 12 mesi) per eliminare completamente i micobatteri dall'organismo. Purtroppo questo comporta il rischio che il paziente non segua correttamente la terapia con però l’insorgenza di ceppi resistenti agli antibiotici. La resistenza può essere causata da una  terapia incompleta, come per esempio quando i pazienti non prendono tutte le medicine regolarmente perché iniziano a sentirsi meglio, o perché i dottori e gli operatori sanitari prescrivono una terapia inadeguata e non aderente alle linee guida.

E’ inoltre fondamentale intercettare la malattia nella sua fase iniziale, sia per un miglior risultato della terapia antibiotica sia perché un individuo malato può contagiare un alto numero di soggetti.

 Il test più utilizzato per evidenziare l’infezione tubercolare è il cosi detto test della “tubercolina” (test di Mantoux)  che si esegue inoculando nella cute del braccio una sostanza, la tubercolina. Una risposta positiva comporta la necessità di eseguire una radiografia toracica per verificare la presenza della malattia a livello polmonare. La diagnosi precoce per la presenza di Mycobacterium è però quella effettuata a livello microscopico sull’espettorato della persona.

La Tb tende a interagire in modo drammatico con il virus Hiv e la combinazione delle due infezioni è letale: una malattia accelera il decorso dell’altra. L’Hiv indebolisce il sistema immunitario. Chi è sieropositivo e viene infettato da tubercolosi si ammala di Tb molto più facilmente di chi è infetto ma non sieropositivo. La Tb è infatti la principale causa di morte tra le persone sieropositive. In Africa, l’Hiv è il fattore che di fatto ha determinato l’incremento d’incidenza della Tb negli scorsi 10 anni.

L’abbassamento delle difese immunitarie può anche dipendere dal fatto di vivere in condizioni igieniche molto scarse e di soffrire di uno stato di malnutrizione e cattive condizioni generali di salute

 

 

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